Chiavari tra i Comuni più ricchi d’Italia. Levaggi fa il punto

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Indubbiamente, parte dal vantaggio garantito dalla ricchezza dei residenti (non tutti!), a differenza da città più grandi come Genova e Roma, dove le finanze comunali e interi quartieri sono a livelli pessimi). Così scrive il sindaco Levaggi: “Posso affermare con soddisfazione che la situazione economico finanziaria del comune durante il mio mandato si è non solo stabilizzata ma, grazie all’ottimo lavoro dei miei dirigenti, dei miei tecnici e della mia amministrazione, si è evoluta positivamente. Non appena insediati abbiamo infatti ereditato 14 milioni di euro di fatture da liquidare dall’amministrazione precedente, passività pesantissima per un comune delle dimensioni di Chiavari; ci siamo pertanto trovati ad affrontare una situazione di indebitamento pari a 34.300.000 euro, rispetto a una disponibilità di fondo di cassa di 28 milioni. (…) Grazie all’azione politico amministrativa del mio comune e attraverso lo sblocco del patto verticale operato della Regione, siamo riusciti a ridurre il debito complessivo, pagando oltre 14 milioni di fatture in due anni e impostando lavori pubblici per oltre 20 milioni di euro: un risultato del genere, data la gravosa situazione ereditata, ha davvero dell’eccezionale. L’indebitamento è sceso di oltre 23 milioni di euro, passando da 34 milioni di euro nel 2011 a 11 milioni di euro al 31 dicembre 2016. A conclusione del mio mandato, lascio ai futuri amministratori un comune perfettamente sano in cui le fatture vengono saldate in tempi rapidissimi (in media meno di 15 giorni) senza nuovi debiti, nonostante le norme nazionali penalizzino fortemente sempre i comuni virtuosi come Chiavari, basti pensare agli oltre 20 milioni di euro in cassa che non possiamo spendere. Nei prossimi anni, se la mia amministrazione verrà riconfermata, contiamo di investire oltre 10 milioni di euro – utilizzando risorse fuori bilancio e escluse dal patto di stabilità – per mettere in sicurezza il territorio dal rischio idrogeologico, in primis il torrente Rupinaro. Ritengo quindi che il risultato ottenuto in questi anni di lavoro sia importante: mettere in ordine i conti del comune e renderlo sempre più virtuoso significa infatti far funzionare la macchina amministrativa in modo ottimale a vantaggio soprattutto dei nostri cittadini.” SINTESI DEGLI ASPETTI TECNICI Considerazioni tecniche basate su dati oggettivi tratti dai documenti ufficiali pubblicati sul sito del Comune di Chiavari alla sezione trasparenza. Partirei dal dato più eloquente e che dà un’idea immediata della situazione complessiva di un comune: la cassa. Il comune di Chiavari questa mattina ha un fondo cassa di 093.802,65 di euro. Si tratta di un dato estremamente significativo se si considera che tanti comuni hanno la cassa vicino allo zero o addirittura sono in anticipazione di cassa ossia hanno dovuto chiedere prestiti temporanei alla banca tesoriera per far fronte alle difficoltà di cassa. La virtuosità del dato di cassa è confermata dal trend calante dell’ammontare dei residui passivi, ossia dei debiti del comune. Al 31 dicembre 2016 ammontavano a €. 11.230.944,65 con un tendenza alla costante riduzione nei 5 anni passati Si pensi che al 31 dicembre 2011 erano pari a €. 34.377.882,36. Una riduzione rispetto all’avvio del mandato di €. 000.000,00 circa. Sempre connesso al tema dei debiti e della cassa è quello dei tempi di pagamento, che come si può evincere sempre dalla sezione trasparenza del Comune è stato nel 2016 pari a 13,23 giorni. Cioè in media per pagare una fattura, una bolletta, o altro si impiegano meno di 15 giorni. Il Comune dal 2012 al 2016 ha rispettato le varie versioni che si sono succedute del Patto di Stabilità. Ancora a supporto e conferma dei dati virtuosi di prima è interessante in questa sede evidenziare come l’Avanzo di Amministrazione per l’anno 2016, come risulterà dal Rendiconto che approveremo alla fine di aprile, sarà pari a €. 20.248.050,93. Non esistono allo stato attuale situazioni pendenti foriere di debiti importanti. Esiste qualche credito in sofferenza ma certamente non tale da incidere minimamente sulla solidità patrimoniale del Comune. Ovviamente anche per il futuro non possiamo prevedere con certezza accadimenti legati a creditori insolventi, sorgere di debiti o riduzioni di entrate connesse a maggiori trattenute del Governo centrale sulle somme di spettanza comunale, ma certamente l’ente dispone di riserve tali da poter affrontare tutti gli imprevisti. Vorrei soltanto far notare che non avere riserve a cui attingere può facilmente condurre in caso di imprevisti a situazioni simili a quella di Savona dove per risanare il dissesto finanziario l’Amministrazione che ha ereditato il passivo è stata costretta a portare al massimo tutte le aliquote d’imposta, incrementare le tariffe per i servizi comunali e tagliare drasticamente le spese. Comunque, senza andare a ponente, è di sabato l’allarmante articolo del Secolo sulla cassa molto vicino allo zero del Comune di Sestri. Infine un’osservazione è opportuna sulle potenzialità future per chi amministrerà i prossimi 5 anni. L’ente, come è giusto che sia, ha strutturalmente un livello di spesa prudenziale. Caratteristica questa che lo ha reso solido. È un sistema in salute, una macchina tenuta ad un livello elevato, ma accettabile, di giri, insomma una macchina che non rischia di rompersi. Questa macchina con ulteriori interventi di razionalizzazione ha quindi margini sfruttabili. Avendo dei margini su cui lavorare si potrà valutare per il futuro quinquennio alternativamente: se spingere un po’ di più sulla spesa; provare a ridurre ancora un po’ la pressione fiscale. Credo che avere avviato il mandato amministrativo con un Comune così in salute sia un grande vantaggio per cittadini e amministratori che potranno valutare se e in che direzione cogliere nuove opportunità. Quale direzione prendere rappresenta una scelta politica che spetta al futuro Sindaco e alla futura Amministrazione.



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