Poesie sul mare: Caproni, Montale, Sbarbaro
L’AMORE IN FUMO
Nel balcone, di notte,
una sigaretta arrossa l’aria.
Romeo senza Giulietta
sciolgo le braci al vento.
Brucerei i rampicanti
tra me e te ma non fuggirei
mai da qui, perché adoro
vivere sul terrazzo quando le
tv sono già spente.
Tu da sola nella notte
passi sotto di me, e solo
io ti guardo mentre gli altri dormono
colorando il letto con le loro ombre.
Arràmpicati lungo i miei capelli,
la strada è vuota, un nulla ci separa.
Vieni a baciarmi senza prendere l’ascensore.
Fumo una sigaretta ancora.
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FRUSCIA LUNA
Nel mare. Il frusciare notturno
della luna nel cielo.
Frammenti di luce che escono la sera.
Il rosso delle onde,
il fruscio impersonale del tempo.
Tra i suoni delle radio che si disperdono
arrivano le voci nascoste nelle barche.
Annega il fantasma di un amore che
i pensieri non vanno più a cercare.
Il mare tende le mani alla pioggia e
nuvole lontane bisbigliano di voluttà:
lentamente cercano colline da adornare.
Il corpo elettrico trema come una chitarra
Ma stasera le voci non resistono e il
vento non trascina più nulla.
Nel mare una parola dietro l’altra
scende sul fondo come un serpente morto.
E tu fruscia, luna. Fru.
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LA GIORNALAIA (Nizza 1978)
Reinette, dolce
silohuette nell’ora blu
dell’alba quando tu
aprivi nella luce morente
della notte la tua edicola.
Poi spargevi sotto il neon il ventaglio dei
giornali mentre nella città i sogni
si trasformavano nell’ora del lavoro.
E allora e per sempre hai venduto come oro
il nostro foglio quotidiano: Le Monde oppure
Nice matin a colazione, mentre andavo
sgusciando il croissant in un amen.
Ecco che arrivava
l’ora di essere giuliva
e tendere la mano ai
pargoli che l’afferravano
in cambio di una notizia da Cap Ferrat.
Per una moneta confortavi la nostra mestizia,
prima di andare a scuola.
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UN POCO DI ME
Ti amavo facilmente
quand’ero solo, finché
c’mon baby disse l’altro
ma eri inafferrabile e incomprensibile
anche per lui
Era difficile capire le
parole che lumeggiavano vicino a te
Ricordo il sapore della tua voce
il bacio nella strada buia
poi mi hai inseguito
mentre correvo verso casa
per prendere a schiaffi la mia
incompetenza d’amore
sotto il tuo sguardo severo.
Ti ho cercata con gli occhi umidi
di un gatto nell’immondezzaio
avevi i colori della sera
quando il tuo corpo cadeva nel buio
volevo raccontarti dei miei risvegli
la cenere dei sogni che persiste
come una nebbia nel mattino
Poi correvo con la bocca piena di parole
racconti da dire a te
e ho cercato di baciarti
poco alla volta
ma era tardi era troppo tardi
per sperare di turbarti
con un poco di me.
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TANA
Un anaconda vomita
disteso all’ingiù nella tv del bar.
Un elettrauto di ritorno
dal safari parla come una star.
Esistenze languide e senza lacuna
si rincorrono nella laguna.
Pallido tramonto d’agosto
riccioli di calore sui colli vicini.
La mia vita si rannicchia in un
brivido dolce sotto la doccia.
Impiegati con le dita nel naso
sbocciano dalle uscite della metropolitana.
Imprigionato nella sua tana
il mio cuore di elefante stasera
a Sestri Levante.

Photo by Maranathà phptpgraphy.it