Pronta la TAV merci Pechino-Lione. Container in Francia e Cina in metà tempo rispetto alla nave: il porto di Genova rischia di sparire

SHARE THIS Add to DeliciousfacebookShare on FriendFeedgoogleDiggtwittersubmit to redditmyspacestumbleupontechnoratisubscribe rss TAGS Mentre in Italia la valutazione sulla TAV merci viene fatta da un tecnico che si chiama “Ponti” , la “Via della Seta” delle merci cinesi ed europee, già arrivata da Pechino ad Amburgo pochi anni fa, ora è quasi pronta fino alla città di Lione. Le merci viaggeranno da Pechino a Lione in metà tempo rispetto al viaggio via nave. Cosa significa per l’Italia? Che il porto di Genova già ora è tagliato fuori: un container arriva all’hub container di Busto Arsizio in Lombardia prima da Rotterdam che da Genova… Ma domani sarà molto peggio? Mantenere le attuali infrastrutture sarebbe da pitecantropi: L’attuale valico ferroviario del Fréjus (costruito da Cavour nel 1871) arriva a 1300 metri di altezza: è assolutamente inefficiente per treni “ad alta capacità”. Anche se viene universalmente definita Tav, la Torino-Lione – così come ha confermato il commissario di Governo, Paolo Foietta, durante un’audizione parlamentare del 2016 – non è una linea ad alta velocità, ma una linea mista e intermodale. Il tunnel di base “serve a gestire treni passeggeri che viaggiano ad una velocità massima di 220 km/h e treni merci ad una velocità massima di 120 km/h. Per risultare concorrenziale verso la strada, il traffico ferroviario merci non richiede infatti velocità superiori a quelle ordinarie, ma maggiori capacità di trasporto, OVVERO treni lunghi oltre 750 metri e/o pesanti almeno 2.000 tonnellate”. Un treno Alta Capacità sostituisce 400 TIR e dà ossigeno al Paese. I merci alta capacità non possono salire ai 1300 metri del Fréjus, ma possono sostituire una buona parte dei 4,5 milioni di mezzi trasporto merci registrati in Italia nel 2014, di cui 600.000 TIR (e sono solo quelli italiani) circolano sulle nostre autostrade. Ditelo ai pitecantropi. Intanto la “TAV merci” arriva a Lione, grazie alla compagnia di Logistica Wuhan Asia Europe Logistics, una company cinese, che è “Ovviamente” sponsorizzata dallo Stato dell’ex Celeste impero. La Wuhan, dopo aver aperto la sua sede ad Amburgo, ora ne aprirà un’altra a Lione. La logistica è il vero motore dello sviluppo. In logistica le nazioni europee investono cifre altissime (non parliamo di Cina etc.). Nell’Italia invasa dagli YETI, è considerata un demone. EPPURE, spostare dalle strade ai binari le merci significherebbe porre fine a un inquinamento mostruoso. Basterebbe che gli YETI tenessero aperti gli occhi, viaggiando sulle autostrade, per esempio quelle liguri. Quanti camion e TIR ci soffocano? L’Italia senza la Ferrovia ad Alta Capacità della val di Susa sarà tagliata fuori, segata come un ramo secco. Serve anche il tunnel del Gottardo, e la Svizzera (già collegata al sistema ferroviario Alta Capacità) ci ha pagato pur di completare il traforo del Gottardo e non avere più sul suo suolo i nostri TIR. Servirà anche lo scavo in val di Susa, per connetterci con la modernità. Mario Virano, DG di Telt, che costruisce il tunnel Torino-Lione, dice: “Il corridoio Est-Ovest, tanto vituperato da alcuni, che lo ritenevano solo un’illusione, sta diventando realtà. La Svizzera già collega treni dalla Spagna alla Cina. Il governo russo e quello cinese hanno realizzato un accordo per costruire l’alta velocità: un’opera da sei miliardi di dollari. Insomma: il mercato si annuncia in fortissima crescita. C’è un oggettivo grande interesse nel potenziare questa rotta. Per le merci e per i passeggeri». E l’Italia che fa? E Genova che fa? Neanche un convegno? Il Terzo Valico, se non sarà collegato al resto dell’Europa, sarà una barzelletta. Il porto affonderà, naufragherà. Sconfiggiamo i pitecantropi di ogni colore, per favore, se vogliamo sopravvivere.



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